Minduful eating – quando il mio bambino non mangia

M.frequentava il primo anno di scuola materna e la mamma era molto preoccupata a causa del brusco cambiamento a livello alimentare: dall’estate precedente il bambino aveva smesso di cibarsi di cibi solidi ed accettava solo pasti liquidi con omogeneizzati o frullati, ritornando ai tempi dello svezzamento e senza distinzione tra le diverse portate.

Il momento del pasto era spettacolarizzato e M. aveva imparato ad utilizzare il cibo come ricatto emotivo nei confronti della mamma, diventando l’unico mezzo con cui M. catalizzava su di sé l’attenzione .

Il livello di ansia e il sentimento di incapacità della mamma avevano, di conseguenza, raggiunto picchi elevati, tali da compromettere la serenità ed il benessere dell’intera famiglia.

Il presupposto per un lavoro di successo è stato ritornare all’alfabetizzazione: imparare a dare il giusto nome al cibo, a distinguerne colori, odori, forme e sapori, per poi combinarli in piatti di consistenze diverse e favorire l’alimentazione consapevole, con la creazione di veri ricettari di cucina con foto e immagini.

Grazie anche ad esercizi di respirazione consapevole, di meditazioni e di mindfulness eating utilizzando tutti i 5 sensi, M. ha iniziato distinguere i vari cibi e a crearsi un proprio menù di piatti preferiti da poter gustare senza distinzioni, passando cosi da una alimentazione inconsapevole e automatica a pasti consumati con consapevolezza e attenzione.

Attualmente, M. mangia a casa, a scuola e al ristorante un grande numero di piatti diversi ed ha sviluppato un proprio gusto in fatto di cibi, arrivando a partecipare attivamente alla loro preparazione in cucina con la mamma, che è stata da subito entusiasta e anche molto partecipe!

Finalmente ora il momento del pasto non è più fonte di stress e di ansia ma ha riconquistato la sua veste di convivialità e di piacevolezza per tutta la famiglia.