Quanto possono significare gli animali per un bambino?
Moltissimo!
Ce lo spiegano il Professor Dennis Turner, biologo comportamentale, e la Dott.ssa Francesca Mugnai, madre della Pet therapy in Italia e presidente del centro di ricerca Antropozoa che opera quotidianamente con il sui team a quattro zampe presso l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Gli animali, soprattutto quelli classificati “da compagnia”, motivano i bambini ad interagire con gentilezza e calma, stimolano la loro curiosità e coltivano la responsabilità e il saper prendersi cura di un altro essere vivente. Possono inoltre fungere da ponte fra il loro mondo e quello degli adulti, favorendo lo scambio generazionale.
Aiutano a ridurre lo stress e la fatica della quotidianità facilitando la tranquillità e la calma. Stimolano l’attività fisica e mentale, risvegliano la gioia di vivere soprattutto in contesti che possono spaventare o disorientare.
Favoriscono la fiducia in se stessi e accrescono l’autostima. Favoriscono la socializzazione. Insomma sono UN RIPARO E UNO STIMOLO.
Soprattutto in questa situazione delicata che stiamo affrontando, possono essere un supporto per fronteggiare paure, preoccupazioni, frustrazioni intercettandole prima che possano aggravarsi fino a diventare disturbi d’ansia.
In fine, ma non per importanza, il bambino si allena alla lettura dell’altro grazie alla presenza viva dell’animale, esercitandosi a comprendere i bisogni propri e altrui, vivendoli e arricchendosi nella diversità.
“Il legame bambino e animali è particolarmente prezioso e per questo va maneggiato con cura e rispetto per entrambi…”
Dott.ssa Elena Guerini, psicologa dell’età evolutiva e Referente/Responsabile in IAA (Interventi Assistiti con Animali).
Annalisa Marcialis, insegnante esperta in neuroeducazione ed educazione outdoor, coadiutore del cane in IAA.
I progetti sono conformi alle linee guida nazionali della Regione Lombardia.